Incontro Internazionale dei Parroci per il Sinodo

'Fraterna Domus' di Sacrofano, 29 Aprile - 02 Maggio 2024

Lettera del Parroco di Orbetello Don Luca Caprini sulla Sua partecipazione all'incontro Internazionale dei Parrocci per il sinodo


Dal 29 aprile al 2 maggio ho avuto la gioia di partecipare (invitato dalla CEI con altri 7 parroci italiani) all'Incontro Internazionale dei Parroci per il Sinodo che si e' svolto alla "Fraterna Domus" di Sacrofano, nei pressi di Roma.

Eravamo 193 parroci provenienti da 99 paesi di tutto il mondo. Per facilitare la comunicazione e la condivisione, siamo stati divisi in 18 tavoli, ogni gruppo formato da 10 parroci di vari paesi, guidati da un "facilitatore" che ci aiutava a raccontarci, ad ascoltarci ed a proporre, con l'aiuto dello Spirito Santo, nella "conversazione spirituale", cio' che ritenevamo utile come nostro contributo per la stesura del documento preparatorio per la prossima Assemblea del Sinodo dei Vescovi che si terra' a Roma in ottobre.

La prima percezione che ho avuto e' stata quella della "cattolicita'". Nel mio gruppo di studio erano presenti parroci provenienti dal Mozambico, dalla Slovacchia, dalla Romania, dagli Stati Uniti d'America, dalla Polonia, dalla Siria, dall'Austria, dal Portogallo, i quali hanno raccontato le loro esperienze, le loro gioie ed i loro dolori "pastorali", qualcuno addirittura raccontando la sua "quotidianita'" in una zona di guerra. Al termine delle giornate, abbiamo celebrato la Messa in lingua spagnola ed in quella inglese ed una sera abbiamo celebrato la Divina liturgia in lingua armena. Una bella esperienza di Chiesa universale, quindi, in cui abbiamo potuto toccare con mano che la stessa fede in Gesu' viene ancora oggi "inculturata" nelle diverse situazioni esistenziali di tantissimi nostri fratelli sparsi in tutto il mondo.

Il compito che ci era stato affidato e' stato quello di definire un primo "identikit", un primo "profilo" di quello che potrebbe essere il parroco "sinodale" del futuro. Abbiamo parlato molto tra noi, anche oltre i momenti dei "gruppi sinodali", durante i pasti, nelle "pause caffe'" ed in tutti i momenti informali che il programma, abbastanza serrato, ci permetteva. Le domande che ci sono state proposte erano varie ed impegnative, eccone alcune: Quali esperienze di Chiesa sinodale ho potuto fare nel mio ministero di parroco? Quali sono state felici e quali meno? Quale comprensione della sinodalita' ho potuto maturare attraverso di esse? Non ci siamo nascosti le difficolta', le perplessita' personali e quelle che i nostri confratelli e le persone delle nostre comunita' parrocchiali ci hanno espresso. Abbiamo portato nella discussione anche i dubbi e le "resistenze" che tuttora permangono in alcune parti del mondo davanti alla proposta sinodale. Ci siamo posti anche altre domande: riguardo alla partecipazione dei diversi carismi, vocazioni e ministeri alla vita della Parrocchia e della diocesi. Ed ancora, quali esperienze di dinamiche di discernimento ecclesiali abbiamo potuto fare nel nostro ministero di parroco. Ci siamo confrontati sulla necessita', nel nostro ministero di parroci, di ascoltare tutti con profonda attenzione in funzione di una vera e coerente opera di discernimento ecclesiale, discernimento che dovra' diventare la "nota" caratteristica del futuro cammino sinodale. Domande che hanno toccato la bellezza del ministero di parroco, che hanno mostrato (ed e' questa la seconda percezione profonda che mi sono portato via da questo convegno) quanta passione c'e' ancora oggi nei parroci, e non solo in loro, nell'annunciare il Vangelo di Gesu' e quanto questo Vangelo puo' diventare veramente la "buona notizia" che porta la felicita' a tutti gli uomini.

Nella mattinata del giorno conclusivo, giovedi' 2 maggio, siamo stati ricevuti in udienza particolare dal Papa nell'Aula del Sinodo in Vaticano. Papa Francesco ha raccontato la sua esperienza di sinodalita' rispondendo ad una decina di domande preparate precedentemente da alcuni parroci e ci ha consegnato, in modo ufficiale, la Lettera ai Parroci che ci ha chiesto di portare e di diffondere nelle nostre diverse realta'. Ci ha esortato ad essere "missionari di sinodalita'" presso le nostre Diocesi di appartenenza e, al termine dell'incontro, ha voluto salutarci uno per uno, incrociando per qualche secondo il nostro sguardo ed incoraggiandoci cosi' nel nostro impegno quotidiano di testimonianza del Vangelo di Gesu'.

La sinodalita' e' indubbiamente un "cantiere aperto" e l'obiettivo rimane quello di continuare a confrontarci, a dialogare, soprattutto con coloro che non la pensano come noi, per arrivare a riscoprire questo aspetto fondamentale del nostro "vivere" ecclesiale non come una "moda" che passa, ma come un dato permanente e determinate, come uno "stato interiore" che, una volta raggiunto, rimanga come "cifra" del nostro agire pastorale negli anni a venire.



Di seguito alcuni immagini del Convegno